Giornata del Contemporaneo a Calcata 25 settembre 2008, di Redazione Trova-Roma.com
Nell’ambito della manifestazione “Giornata del contemporaneo” promossa dall’Associazione Amaci (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) patrocinata da Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri Senato della Repubblica, Camera dei Deputati Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero degli Affari Esteri, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Unione delle Province Italiane, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ICOM Italia. A Calcata, Borgo Medievale in provincia di Viterbo, vengono proposti tre eventi.
La Galleria d’arte contemporanea Le Tele Tolte presenta “Face to face – I linguaggi dell’Arte” una mostra di confronto artistico tra Silvano Bruscella (Milano) e Werens (Barcellona)
Questa edizione è stata realizzata in collaborazione con la Galleria ImpaktesVisuals di Sabadell (Barcellona) dove il 4 settembre è stata presentata questa mostra ottenendo un notevole successo.
L’esposizione è stata preceduta da una performance di LivePainting effettuata dai due artisti per presentarsi al pubblico e renderlo partecipe del loro lavoro e sarà riproposta a Calcata, alle ore 21.00 in Piazza Garibaldi.
Anche questa volta si propone un confronto tra due artisti molto diversi tra loro. Werens (Ramon Puig) è attivo nel mondo dell’arte spagnola da oltre 20 anni. Sebbene la carriera artistica di Werens abbia incluso delle esperienze nel disegno grafico e proiezioni audiovisive, è comunque, l’arte dei grafitti che è stata sviluppata in modo più elaborato e che lo ha portato ad un naturale dialogo con il dipinto murale. I lavori che propone per questo confronto si rifanno ai suoi inizi e mostrano una linea più illustrativa, più pulita grazie all’utilizzo delle pistole aerografe. In questo modo Werens desidera avvicinarsi al pubblico con un linguaggio più riconoscibile e più chiaro.
Questa chiarezza del suo lavoro, nella quale è sempre presente una punta di umorismo e un tocco di sorpresa, contrasta con il lavoro di Silvano Bruscella. La pittura di Silvano è forte e molto espressiva, figure caratterizzate da una pittura segnica ed istintiva, colori vivi e contrastanti, segni che rappresentano se stesso e ciò che lo circonda. Molte tele di Silvano sono dipinte anche sul retro, una sorta di appunti, pensieri impazienti che non potevano aspettare di trovare la nuova tela su cui
prendere vita. In alcuni casi il lavoro inizia dal retro, soprattutto quando ciò che deve essere espresso è da lui fortemente sentito. Se c’è un punto di contatto tra i due artisti è nell’afflato pop metropolitano che fa parte della storia di Werens e che viene sfiorato da Silvano nel momento in cui ferma un’immagine sul suo blocco da disegno raccolta su un treno o in una piazza.
L’architetto Enrico Abenavoli, all’interno della sua casa studio, presenta una collezione di immagini fotografiche tratte dal suo libro SOLO DALL’ATAKOR AL GRANDE ERG edito da Minerva e vincitore del premio speciale “Città di Gaeta”. Le immagini e i commenti proposti da Enrico Abenavoli sono il racconto della sua esperienza nel deserto, una metafora della vita e delle emozioni che la compongono. Tratto dal libro: “Nel deserto, camminavo protetto dentro le sicurezze della mia vita ma, una mattina, svegliandomi al bivacco, non trovai più la mia guida. Fu allora che cominciai a diventare adulto. Abbiamo bisogno dei distacchi, specialmente quelli più dolorosi, per poter crescere.”
Infine “Opera Bosco” il museo di arte nella natura propone una visita guidata alle istallazioni ed opere sui due ettari di Bosco e una Conferenza-dibattito al Teatro di Pan sul tema “L’Arte nella Natura punto di riferimento per un futuro virtuoso (si consiglia la prenotazione - numero limitato).
Scrive Philippe Daverio: Opera Bosco, un intervento nel cuore della natura con l’attenzione di non disturbarla, la natura, perché tutto avviene senza smottare la terra e gli alberi e tutto si realizza col materiale della natura, sicché tutto è destinato a celebrarsi in attesa del suo naturale decadere. Anne Demijttenaere ha inventato la metodologia del percorso, anzi è stata la prima ad operare sul luogo. Ma poi ha chiamato a sé una serie d’altri artisti che guida con piglio militante. La battaglia è dolce e sottile ma non per questo meno impegnativa. Ci si incontra, ci si confronta. I lavori sono curiosi e attraenti ed entrano in colloquio con quelli già presenti da anni, quelli che hanno già imparato a vivere nel bosco e lì stanno invecchiando. Perché l’arte se vuol essere viva si trova a vivere, ad essere biologica fin in fondo, invecchiamento e morte compresi. Ed è proprio la sensazione di imminente scomparsa che da al tutto il denso sapore di poesia, quello d’una poesia che lascia anche al bosco il diritto di pensare, di essere libero e, forse, di potersi salvare.
I tre eventi sono patrocinati dal Comune di Calcata. |