“In nome della non-violenza. La tradizione etica dell’India dal Buddhismo a Gandhi” 14 luglio 2008, di Redazione Trova-Roma.com
Prosegue il ciclo di conferenze “In nome della non-violenza. La tradizione etica
dell’India dal Buddhismo a Gandhi” organizzato dall’Isiao (Istituto Italiano per
l’Africa e l’Oriente).
Martedì 15 luglio, alle ore 17:00, presso la Sala Conferenze dell’Istituto (via
Ulisse Aldrovandi 16/A a Roma nel quartiere Parioli) ci sarà il penultimo appuntamento
con la conferenza che avrà per titolo “Manuscripta buddhica. I testi sanscriti
della Collezione Tucci e recenti ritrovamenti. Progetti di edizione e nuove
prospettive di ricerca”.
Relatore dell’incontro sarà il professor Francesco Sferra dell’Università degli Studi
di Napoli “l’Orientale” e socio dell’Isiao.
La conferenza sarà introdotta dal professor Fabio Scialpi, ideatore di questo ciclo di
conferenze, mentre a presiedere sarà il professor Gherardo Gnoli, Presidente
dell’Istituto.
Nel corso della conferenza il professor Sferra illustrerà i risultati dell’analisi che è stata
condotta su importanti manoscritti della tradizione buddhista.
«Manuscripta buddhica –riferisce il professor Sferra- è un progetto di carattere
internazionale che coinvolge studiosi provenienti da varie parti del mondo come Stati
Uniti, Giappone, Germania, ecc. Nato dalla collaborazione tra Isiao, Università degli
Studi di Napoli “l’Orientale” e “Asian-Afrik-Institut” dell’Università di
Amburgo, esso prende le mosse da preziose riproduzioni fotografiche raccolte in anni
lontani dal Prof. Giuseppe Tucci ed arriva ad analizzare manoscritti buddhisti rinvenuti
nel corso degli ultimi anni. Si tratta di opere eccezionali, dal valore incalcolabile, che
consentiranno di studiare il Buddhismo sulla base di materiale documentario finora
ignorato, direttamente risalente a questa grande tradizione religiosa ».
Nella conferenza non si parlerà soltanto dei risultati sin qui ottenuti e della loro
imminente pubblicazione. Ampio spazio, infatti, sarà riservato anche alle prospettive
future del progetto. «Scenari importanti si potrebbero aprire con la Cina e con il
Nepal. L’obiettivo, comunque, è quello di cominciare un lavoro che non si concluderà
certo con la pubblicazione dei primi risultati. Questa sarà un’opera destinata a
proseguire nel tempo, della quale si dovranno occupare le future generazioni»,
conclude il professor Sferra.
L’Isiao è un ente pubblico che opera sotto la vigilanza del Ministero degli Affari
Esteri per favorire la conoscenza del mondo asiatico ed africano.
L’ente, che è sorto nel 1995 dalla fusione dell’Ismeo ("Istituto italiano per il medio ed
estremo Oriente") e del IIA (“Istituto italo-africano”), ha tre sedi: a Roma, a Milano e
a Ravenna. La missione dell’istituto è quella di operare nel campo della promozione
culturale al fine di avvicinare l’Italia ai Paesi dell’Africa e dell’Asia e alla loro cultura.
L’Isiao, nel corso degli anni, ha istituito centri di studio e di ricerca, organizzato
mostre e conferenze, patrocinato convegni e seminari specialistici, curato l’edizione di
riviste e pubblicazioni di spiccato valore accademico, finanziato importanti campagne
archeologiche, istituito corsi di lingue e culture africane e orientali, sottoscritto
convenzioni e gemellaggi con analoghi enti accademici sia italiani che stranieri,
realizzando tutto ciò con la collaborazione dei suoi soci e di un gran numero di esperti
e docenti di formazione africanistica e orientalistica. Sin dall’anno di fondazione, l’Isiao
è presieduto dal professor Gherardo Gnoli. |