Israele usa le bombe al fosforo bianco a Gaza contro i Palestinesi. Sono vietate dalla convenzione di Ginevra: si tratta di eccidio
5 gennaio 2009, di Redazione Trova-Roma.com
 

Israele usa bombe a grappolo al fosforo bianco. Si tratta di armi che in base alla Convenzione di Ginevra e ai protocolli internazionali del 1980 non possono essere utilizzate contro la popolazione civile e in aree densamente popolate.

Dell’impiego massiccio di queste bombe, con il loro caratteristico effetto tracciante simile a un fuoco d’artificio se viste da lontano, esiste una vasta documentazione fotografica nei reportage delle principali agenzie del mondo che arrivano in questi giorni dalla Striscia di Gaza. A parlarne, a denunciarne l’uso durante l’avanzata terrestre dell’esercito israeliano dopo aver visto le foto, sono stati soprattutto i blogger. Una denuncia che corre sul web da un capo all’altro del mondo ma che finora non ha trovato riscontro sulle pagine dei giornali cartacei. Se ne parla però su alcuni forum di quotidiani inglesi, da "The Guardian" al "Times" di Londra.

Il capitano Ishai David, portavoce dell’esercito israeliano, si è comunque preoccupato di rispondere ai dubbi, affermando che «Israele usa munizioni che sono accettate dalle leggi internazionali». Lo stesso "Times" ha ricordato che le bombe a grappolo – a conchiglia, shells, si chiamano in inglese – al fosforo bianco non sono illegali se usate solo come proiettili traccianti per indicare la direzione e coprire l’avanzata delle truppe terrestri. Gli inglesi lo sanno bene perché le hanno utilizzate con questo escamotage in Iraq.

I dubbi sulla liceità di questi bombardamenti al fosforo però restano tutti. Anche in considerazione del fatto che Tel Aviv ha dapprima negato ma alla fine ammesso di aver usato armi illegali come le cluster bombs durante la guerra nel Sud del Libano, nell’estate di tre anni fa.

Alcuni esperti militari britannici intervistati in forma anonima dal "Daily Mail" sostengono che sia assai dubbia la liceità dell’impiego di queste armi anche come «cortina fumogena» in una zona tra le più densamente popolate del pianeta qual è la Striscia di Gaza. E sostengono che ci troveremmo di fronte ad un pesante crimine di guerra.

«Se fosse provato l’utilizzo di bombe al fosforo verso postazioni civili densamente popolate Israele potrebbe essere chiamata risponderne davanti al tribunale dell’Aja», ha detto al "Times" Clarles Heyman, tenente colonnello dell’esercito britannico.

Poi ci sono le foto che circolano in Rete di bambini uccisi nei bombardamenti su Gaza. Foto raccapriccianti che vengono da siti arabi, probabilmente legati ad Hamas. Hanno i volti, la testa completamente nera, ustionati ma i lineamenti ancora visibili e il resto del corpo quasi intatto. Cadaveri simili a quelli che si sono visti durante la guerra in Libano.

Nei blog circola la denuncia di un operatore sanitario di un ospedale della Striscia di Gaza. Si chiama Jawad Najem. E dice di essersi trovato di fronte a centinaia di persone con ferite da bombe al fosforo. «Sono arrivati tutti domenica», il giorno dell’attacco terrestre dei soldati di Tshal.

Ahmed Al Dabba, un ragazzo di 26 anni che vive nella parte orientale della Striscia ha postato il suo racconto delle prime ore dell’attacco, quando ancora funzionavano le reti telefoniche e telematiche ora tagliate. Racconta di essere salito sul tetto della sua casa non lontano dal valico di Karni e di aver visto centinaia di bombe a conchiglia al fosforo bianco lanciate nella notte. «Ne ho contate almeno duecento in un’ora, purtroppo non sono riuscito a vedere bene gli obiettivi che venivano colpiti».

Fonte: L’Unità